Ricordando Sophie

Sophie Scholl (Forchtenberg 9 maggio 1921 – Monaco 22 febbraio 1943)

A Monaco, nella notte tra il 17 e il 18 febbraio del 1943 gli studenti della Rosa Bianca, dopo aver scritto e ciclostilato il sesto volantino di denuncia dei crimini del nazismo e di incitamento alla rivolta nonviolenta contro la guerra decidono che è tempo di distribuirli all’interno dell’Università.
Sarà Sophie Scholl a portare la valigia con i volantini, consapevole del rischio che correva. Gli stampati vengono impilati all’uscita delle aule dove si stavano tenendo le lezioni.
Al termine Sophie decide di far volare dallo scalone dell’Università gli ultimi volantini rimasti.


Questo gesto costò a lei e al fratello Hans l’arresto, il processo e la decapitazione con Cristoph Probst il successivo 22 febbraio.
«Come possiamo aspettarci che la giustizia prevalga quando non c’è quasi nessuno disposto a dare se stesso individualmente per una giusta causa? È una giornata di sole così bella, e devo andare, ma che importa la mia morte se attraverso di noi migliaia di persone sono risvegliate e suscitate all’azione?» furono le sue ultime parole.