nuovo patto civile per la transizione ecologica

Nelle scuole di formazione organizzate nell’arco di diversi decenni, la Rosa Bianca si è chiesta ripetutamente che cosa sia diventata la democrazia, come migliorarla, come rafforzarla, senza metterne in discussione valori, strumenti, orizzonti. Solo venti giorni fa, di fronte al decreto sicurezza Bis, denunciavamo, da parte del Governo Conte, lo strappo all’umanità, alla Costituzione e, quindi alla democrazia. Oggi non ci abbandoniamo a facili entusiasmi.

Chiediamo al prossimo Governo di assicurare una chiara discontinuità sulle politiche, a partire da immigrazione e diritti di cittadinanza e di attivarsi per colmare lo spaventoso abisso che si è venuto a creare, non da ora, tra cittadini e istituzioni.

Occorre promuovere in Italia e in Europa azioni coraggiose e urgenti per il nostro tempo, nella consapevolezza che c’è un’unica Terra in cui il povero e lo straniero hanno piena cittadinanza, con un unico futuro in comune.

Dopo una crisi di sistema, prima che di Governo, caotica e disorientante, guardiamo con ragionevole speranza al superamento di un esecutivo che ha fatto della paura e della demagogia gli elementi caratterizzanti della propria azione politica.

La Rosa Bianca, in collaborazione con altre realtà associative e culturali, ha fatto proprio e rilanciato il messaggio esigente, lanciato ormai quattro anni fa da Papa Francesco, dell’enciclica “Laudato sii”. È la transizione ecologica e solidale l’elemento trasversale di futuro su cui ricostruire fiducia e responsabilità. 

E’ necessaria una chiara assunzione di responsabilità  per uno sviluppo sostenibile  – ambientale economico e sociale – rivolta ad abbattere le disuguaglianze, favorire la coesione sociale, l’accoglienza e l’integrazione.

Come associazione facciamo nostra questa priorità e lo ricorderemo a tutti i decisori politici: questo obiettivo non può prescindere da un rilancio della partecipazione, per abbandonare demagogia e populismo e  riaccendere la passione collettiva per l’impegno civile, avendo come orizzonte comune salvare il Pianeta, per noi, per le nuove generazioni e al di fuori di ogni abbaglio nazionalista.

Milano, 30 agosto 2019