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che le loro urla non ci facciano dormire…

Tre verità dai rapporti sui lager libici

Nel numero 3/2019 della rivista il Margine è disponibile l’articolo di Vincenzo Passerini sul dramma dei migranti. Vi forniamo di seguito una ampia anticipazione.

di VINCENZO PASSERINI

Mediterraneo blindato, soccorsi delle Ong impediti, marina militare italiana frenata, navi con naufraghi bloccate nei porti o in mare. Crollano gli arrivi dei profughi. Grandi sospiri di sollievo. Ma i nostri sospiri di sollievo sono le loro urla di dolore. Che non ci facciano dormire la notte. Urla di profughi che annegano senza che nessuno li veda. O li soccorra. Non sapremo mai quanti. Urla di profughi che nei campi di raccolta-lager in Libia vengono picchiati, violentati, torturati. A morte, per-fino. Urla di profughi rimandati dagli italiani in Libia, come i 150 della nave Lady Sham, il 21 gennaio scorso. Imploravano: «Non ri-mandateci indietro! Meglio morire! Non ri-mandateci indietro!». I nostri sospiri di sollievo sono le loro urla di dolore.

CHE POPOLO SIAMO DIVENTATI?

Come possiamo rifiutarci di salvarli? Come possiamo rimandarli in Libia se sappiamo che quello per loro è un inferno? E fare questo in nome della legge? Brandendo perfino il rosario e il Vangelo? Che popolo siamo diventati?

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Dopo un raccolto ne viene un altro

L’incontro presso l’Istituto Cervi con la presidente Albertina Soliani dello scorso 30 marzo ha consentito di raccogliere una testimonianza significativa di resistenza contro il fascismo.

Il trattore e il mappamondo

E’ l’occasione per una riflessione rispetto ad una attualità che ci chiede di fare i conti con le macerie della storia. A più di 70 anni dalla nascita della Carta Costituzionale e della Dichiarazione dei Diritti dell’Umanità sono ancora presenti le sfide da promuovere e da intraprendere rispetto al riconoscimento dei diritti umani.

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congresso sulla famiglia di Verona, rito pagano per un ritorno al passato

Il “World Congress of Families” di Verona del 29-31 marzo 2019 è un congresso politico ed esige una presa di parola e un giudizio politico.

Pur se ammantato di significati etico-religiosi da parte di chi lo promuove, il congresso mondiale sulla famiglia di Verona, sia per la storia che lo precede, sia per le organizzazioni che rappresenta, sia per i contenuti su cui poggia, si iscrive in un preciso disegno politico che vorrebbe diventare egemonico nel nostro paese, in Europa e nel mondo intero.

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A sostegno di Riace

Immigrazione e nuovo modello di sviluppo: la Rosa Bianca a sostegno di Riace nella campagna per il Premio Nobel della Pace

Abbiamo negli occhi la follia di questi giorni e dei nostri porti chiusi, abbiamo negli occhi l’imbarbarimento sempre crescente di una politica e un governo totalmente incapaci di gestire il fenomeno migratorio. La Rosa Bianca ritiene che l’immigrazione possa e debba essere gestita attraverso politi-che lungimiranti del tutto alternative all’idea di rinchiudere i rifugiati in campi chiusi, senza alcuna politica di inclusione e integrazione sociale.

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Migranti e dignità

La Rosa Bianca condivide l’indignazione e le preoccupazioni sulla politica che il ministero degli Interni sta portando avanti sul fenomeno immigratorio. Una indignazione diffusa e che è divenuta, correttamente, spinta per una civile obbedienza costituzionale di cui sono protagonisti sindaci di ogni colore politico del nostro Paese. La dignità umana soprattutto di chi fugge da miseria, soprusi e persecuzioni, non può essere messa sul mercato della ricerca del consenso facile.

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Obbligo di parola

dall’appello alle palermitane e ai palermitani

Di fronte alla polemica che intercorre tra il ministro Salvini e il sindaco Orlando, noi cittadine e cittadini impegnati in diversi ambiti del volontariato e dell’associazionismo, ci sentiamo obbligati a prendere la parola.

Riteniamo una conquista irrinunciabile la regola della non discriminazione dei diritti umani; se qualcuno si arrogasse l’arbitrio di stabilire a chi concederli, si aprirebbe un varco alle forze negatrici della convivenza democratica.

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Una semina per la terra e la storia

intervento di Albertina Soliani alla scuola estiva della Rosa Bianca

Grazie, amici, di queste ore che vivremo insieme.

Ricordo di essere stata un’altra volta con voi, una trentina d’anni fa, credo a Brentonico.

Oggi sono venuta qui da Casa Cervi. Si trova tra Reggio Emilia e il Po. Vengo dalla terra dei Campi Rossi, dove i Cervi sono approdati negli anni ’30 come affittuari. 7 fratelli, 2 sorelle, nuore, nipoti. Due genitori, Alcide e Genoeffa. Una comunità, robusta, unita, vivace. Con radici cattoliche. La madre sapeva leggere. Di sera, nella stalla, leggeva la Bibbia e libri come La madre di Gor’kij. Erano antifascisti, perché umani. Poi Aldo incontra in carcere gli antifascisti comunisti.

Lavorano la terra, sono innovatori. Vogliono cambiare l’agricoltura e poi capiscono che si deve cambiare la storia. Sono i primi a comprare il trattore, e con il trattore portano a casa un mappamondo. Così li portano nei campi, il trattore e il mappamondo, oggi il simbolo di Casa Cervi. Continua la lettura di Una semina per la terra e la storia

Diritti a testa alta

La Rosa Bianca aderisce all’appello “Diritti a testa alta” e partecipa alla mobilitazione nelle città.

A partire dalle 18.30 del 10 dicembre in oltre 80 città italiane verrà accesa una candela contro le violazioni dei diritti umani diffuse nel mondo e nel nostro Paese.

Segue il testo dell’appello per la mobilitazione:

“Il 10 dicembre di 70 anni fa veniva approvata la Dichiarazione universale dei diritti umani, che indica nel rispetto degli uguali diritti di ogni essere umano il fondamento di un mondo libero, giusto e in pace.

La Dichiarazione stabilisce eguaglianza e dignità di ogni essere umano e pone in capo a ogni stato il dovere centrale di garantire a tutti di godere dei propri inalienabili diritti e libertà.

Incisione del testo dei diritti dell’uomo sulle colonne del museo nazionale germanico di Norimberga

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