La Rosa Bianca di Pisa sostiene con convinzione la mobilitazione che, partita dagli USA, si sta diffondendo nel mondo per chiedere pace ai nostri governanti. Sabato 25 gennaio si svolgerà anche nella nostra città un momento pubblico e noi saremo presenti con le organizzazioni sociali (a partire da ARCI, ANPI, CGIL e col comitato “Pisa contro la guerra”), le associazioni e le forze politiche.
il seguente articolo è stato pubblicato sulla rivista Il Margine 7-8 (2019). Al seguente link sono disponibili le info per gli abbonamenti alla rivista.
di Massimo Giuliani
La senatrice a vita Liliana Segre è stata nelle ultime settimane al centro dell’attenzione mediatica per due ragioni.
articolo pubblicato su Il Trentino del 12 dicembre 2019
di Vincenzo Passerini
Sul presepe, accanto alla capanna dove, privati di ogni altra accoglienza, hanno trovato rifugio Maria, Giuseppe e il Bambino, metteremo quest’anno sette pensieri di altrettanti
testimoni e autori, tratti da libri che vale la pena leggere o rileggere. Gli
ospiti della capanna, presto perseguitati dal potere e costretti a fuggire dal
loro paese, ben comprenderanno.
È tempo di agire… La crisi ambientale ci interroga è il titolo del ciclo di incontri promossi per affrontare il tema ambientale e valutare le scelte di sostenibilità con uno sguardo attento al futuro.
Il primo incontro ha offerto un approfondimento sugli impatti dettati dei cambiamenti climatici e la conseguente crisi ambientale.
Antonello Pasini, climatologo del CNR ha concentrato parte del suo lavoro all’individuazione delle cause dei cambiamenti climatici globali e a valutare nel tempo gli impatti derivati dai diversi fattori che incidono sull’ambiente.
Il convegno “Comunità cristiana e lavoro” realizzato dalla ormai collaudata equipe di associazioni Acli Milanesi, Comunità e Lavoro, Città dell’uomo, Rosa Bianca e Circoli Dossetti, è stata un’occasione per tornare alle origini del valore e del senso del lavoro nella vita delle persone. Come dice il titolo, con un approccio di fede.
Per un cristiano cos’è o cosa
dovrebbe essere il lavoro nella vita di una persona?
Il 6 novembre 1919 nasceva a Murnau am Staffelsee, piccola cittadina della Baviera, Christoph Probst. Fece parte della Rosa Bianca, gruppo di resistenza al nazismo che denunciò la follia del regime di Hitler e i crimini commessi invitando ad una mobilitazione nonviolenta in nome della coscienza e della libertà.
Non avevano in comune la stessa confessione religiosa, non provenivano dalle stesse terre, non avevano una medesima appartenenza associativa. Iniziarono a ritrovarsi e a prendere parte a serate «letterarie» (e ad altre proposte) organizzate a casa di Alexander Schmorell, a casa Scholl e in altri luoghi dove era possibile parlare in libertà senza correre il rischio di essere denunciati.
Nel corso degli
incontri di spiritualità promossi a Villapizzone da amici e amiche della Rosa Bianca ci siamo confrontati con le parole di liberazione per donne e uomini che vivono nella storia.
Con l’aiuto di Teresa Ciccolini e di Elza Ferrario abbiamo iniziato a chiederci:
cos’è la profezia? quali le caratteristiche che ci aiutano a riconoscere le presenze profetiche?
Bepi De Marzi autore del “Signore delle cime”, leader del coro dei Crodaioli, ha smesso di cantare “perché l’Italia non sa più ascoltare”
Mamma e bimbo trovati abbracciati nella barca in fondo al mare di Lampedusa. “I bambini del mare hanno gli occhi di conchiglia, / le scarpine di pezza cucite dalla mamma / prima di partire, prima di morire. / I bambini del mare sono un’ombra sulla riva, / i capelli di sole baciati dalla mamma / prima di partire, prima di morire.” Nei versi di uno degli ultimi canti di Bepi De Marzi, l’autore di “Signore delle cime”, e del suo coro, i Crodaioli, c’è tutto lo strazio della strage degli innocenti che continua a compiersi sotto i nostri occhi.
L’urlo della solitudine precaria, tra lavoro e sfruttamento. Racconto del percorso di lettura collettiva del testo di Marta Fana.
di Ettore BUCCI
«”Io non ho tradito, io mi sento tradito” sono le parole di un ragazzo, appena trentenne, che decide di abbandonarsi al suicidio denunciando una condizione di precarietà, un sentimento di estrema frustrazione. Non è l’urlo di chi si ferma al primo ostacolo, di chi capricciosamente non vede riconosciuta la propria ‘specialità’. È l’urlo di chi è rimasto solo. Di precariato si muore. Tutto questo ha a che fare con le trasformazioni della nostra società, a partire dai diritti universali, dal lavoro, dall’umanità e dalla solidarietà negate.