Alex Langer

dolceprofondo
Disegno tratto da “Il drago e l’agnello” di Giuliana Martirani

«La nostra civiltà ha bisogno di “disarmare” e di “digiunare” – altrimenti rompe ogni equilibrio ed impedisce ogni possibile giustizia e sviluppo durevole. Il pretenzioso motto olimpico del “citius, altius, fortius” (più veloce, più alto, più forte) che contiene la quintessenza della nostra cultura della competizione, dovrà urgentemente convertirsi in un più modesto, ma più vitale “lentius, profundius, dulcius” (più lento, più profondo, più dolce)» di Alex Langer

Il 3 luglio del 1995 ci lasciava Alexander Langer, costruttore di ponti, varcatore di confini.

In un suo articolo Francesco Comina aveva qualche anno fa sottolineato il suo essere profeta di ecologia .

Grazie ad una recente pubblicazione sono ora disponibili alcune testimonianze video di Alex Langer.

Il 29 dicembre 1988 in occasione di un suo intervento presso la Cittadella di Assisi nel parlare dell’esperienza del superamento dei confini ci poneva di fronte al tema della conversione ecologica ed alla necessità di intraprendere con coraggio piccole grandi scelte.

Il 27 dicembre 1994 nel suo intervento sulla riconciliazione con la natura presentava la possibilità di un futuro amico, meno ostile, per rendere più vivibile il futuro e forse anche il presente.

Anche per questo tempo un messaggio di speranza fondato sul dialogo, sulla convivenza nonviolenta.

La salvaguardia del creato diventa una promessa, come fosse un prestito che ci ha fatto chi verrà dopo di noi e che ci permette di usarlo ma che spera che glielo restituiamo, e lo lasciamo in modo che anche quelli che vengono dopo di noi possano ancora lasciarlo.

Un catalogo di virtù verdi da “Il Margine”
La forza dell’Europa non sta nelle armi
Sulla politica mediterranea
Tentativo di decalogo per la convivenza inter-etnica
Speranze e proposte per un’Europa federale
Intervento al convegno giovanile di Assisi (1994)