Sulla Resistenza

Lettera di D.M.Turoldo al card. Carlo Maria Martini

30 settembre 1985

Eminenza,

Le chiedo un attimo di tempo e pazienza. Non posso non scriverLe in merito alla celebrazione dei “Preti nella Resistenza” alla sala dei Congressi dell’Unione Commercianti e Turismo di Milano.

Il mio stato d’animo è, si, di gioia e gratitudine per quei giorni vissuti da sacerdoti e cristiani (in vero, non tanti quanti ora si tende a far credere); e per l’iniziativa da Lei voluta, opportuna e doverosa.

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Verso l’80° della Liberazione

un autorevole richiamo di Padre David Maria Turoldo

a cura di Claudio Consonni

Giunge ancora a noi l’autorevole richiamo alla vigilanza di Padre David Maria Turoldo (Coderno del Friuli, Udine 16 novembre 1916 – Milano, 6 febbraio 1992): non si tratta di un generico appello “antifascista” ma di un più profondo e completo risveglio della memoria civile da parte di un Padre Servo di Maria che nel quarantennale della Liberazione stava riscontrando quali rischi già si stavano correndo.

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La memoria e l’inciampo

di Claudio Consonni

Alle ore 5,30 di sabato 16 ottobre 1943 a Roma iniziò la tristemente nota razzia e deportazione degli ebrei.


Liliana Segre in un recente intervento pubblico ricordò di essere andata in pellegrinaggio dal Papa con diversi parenti e di aver potuto notare le sue larghe braccia ma, cito a memoria, “queste braccia che abbiamo visto larghe nelle foto della Roma bombardata non si sono viste davanti al treno della deportazione”. La Senatrice a vita lo diceva con un sentimento misto tra una speranza, un sogno giustamente cullato, e la tristezza dei fatti che la sua lunga vita le ha consentito. Continua la lettura di La memoria e l’inciampo

Storia di un prete partigiano

di Claudio Consonni

E’ stata opportuna la pubblicazione della tesi su Don Giuseppe Mariani in questo ottantesimo dell’inizio della Resistenza alla “Repubblica” di Mussolini e dominazione nazista.

Spiace naturalmente che la prematura scomparsa dell’autore, Professor Giuseppe Mariani laureatosi nel 1994, non gli abbia consentito di concludere e pubblicare ulteriori approfondimenti che, soprattutto in Seregno dove da alcuni anni si stanno rincorrendo nel racconto degli episodi della storia locale Pietro Arienti e Norberto Bergna, sarebbero stati certamente molto interessanti.

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Riformare la Chiesa

Riformare la Chiesa, di Fulvio De Giorgi (ed. Scholé – Morcelliana)

La Chiesa è storicamente davanti ad un bivio decisivo: ostruire (il soffio dello Spirito) o costruire (guidata dallo Spirito); continuare con dinamiche ormai obsolete e adagiarsi nel torpore di un’età di decadenza comatosa o avviare, con coraggio ed entusiasmo, una svolta radicale e aprire a una “forma” nuova di cattolicesimo. Vi è oggi un problema generale che non è solo di una parte dei fedeli: si tratta di considerare qual è il “blocco” o i “blocchi”, che fanno resistenza allo Spirito e intristiscono l’ambiente ecclesiale. Tutti ostacoli che vanno superati con scelte chiare ed efficaci, ma non dettate da ingegneria canonico-ecclesiastica, né decise a colpi di maggioranza, come in un braccio di ferro politico. Queste pagine offrono riflessioni per compiere scelte ormai ineludibili e, anzi, già in forte ritardo.

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Comunità, turismo e accoglienza. Como: città di chi?

di Oscar Cantoni, vescovo di Como

Messaggio alla Città nella Solennità di Sant’Abbondio

Illustri Autorità,
cristiani di Como e fedeli di altre Confessioni, donne e uomini tutti di buona volontà, cari amici.
Anche quest’anno, come è ormai tradizione, alla vigilia della festa del nostro Patrono ci raduniamo per riflettere sul
nostro vivere insieme come cittadini. Vorrei condividervi qualche pensiero che nasce in me dall’ascolto della realtà e
dal confronto con alcune persone, a vario modo qualificate a proporre letture e soluzioni per una Comunità più umana
e fraterna.

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Tecnica e politica

di Nicolò Lipari

Ripubblichiamo il testo scritto dal prof. Nicolò Lipari in cui affronta il confronto tra tecnica e politica per uno sguardo a “lungo raggio”.

1. Nessuna stagione al pari di quella che stiamo vivendo ha mai segnato un così vistoso distacco tra politica e tecnica, intesa la prima come organizzazione della pluralità in una razionale convivenza dei diversi in termini di almeno relativa eguaglianza e la seconda come utilizzazione necessaria, ancora una volta in chiave di razionalità, di tutti gli strumenti (economici, giuridici, scientifici) idonei a realizzare, nelle contingenze date di tempo e di luogo, le prospettive di un ordinato equilibrio sociale.

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La scomparsa di Nicolò Lipari

L’associazione Rosa Bianca, ricorda con affetto il prof. Nicolò Lipari, nel suo impegno civile per il diritto ed il rinnovamento delle istituzioni.

Nato a Trapani nel 1934, Nicolò Lipari, è stato avvocato, docente presso la Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Roma “La Sapienza”. Impegnato con passione su cittadinanza e diritti e nel processo di rinnovamento della politica, è stato tra i fondatori della “Lega Democratica”.
Ha accompagnato fin dall’inizio il percorso della Rosa Bianca in Italia.

La pace è il dovere della politica

L’ appello per la Pace è rivolto ai governi, ai rappresentanti delle istituzioni e, soprattutto, ai candidati alle prossime elezioni europee. E’ sottoscritto anche da Rosa Bianca.

Ci siamo incontrati in questi giorni a Trieste per riflettere sul tema della prossima Settimana Sociale, dal titolo “Al cuore della democrazia”, e abbiamo condiviso l’urgenza di rivolgere insieme un appello accorato per la Pace ai leader dei Governi, ai rappresentanti delle istituzioni e in particolare a coloro che si candidano a guidare l’Unione Europea. Emerga con decisione un impegno condiviso per una Pace fondata sul riconoscimento dell’infinita e inalienabile dignità della persona.

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Dietrich Bonhoeffer, Resistenza e resa

Rinchiuso nel carcere berlinese di Tegel, tra l’aprile 1943 e l’ottobre 1944, Dietrich Bonhoeffer trascorre giorni bui e incerti. Mentre il mondo sprofonda nel caos della Seconda Guerra Mondiale, i suoi contatti con la cerchia esterna di parenti e amici si fanno radi e difficili, fino al tragico destino finale, quando viene giustiziato.
In questo epistolario, per moltissimi aspetti unico e commovente, riprende vita la testimonianza di fede e di resistenza di Bonhoeffer in un momento critico della storia. Nell’angusto spazio della cella di detenzione il teologo trova la forza di leggere, riflettere, pregare e scrivere. Le sue parole si alternano a quelle delle persone a lui care: i genitori, il fratello maggiore Karl-Friedrich, il nipote quattordicenne Christoph e, in particolare, l’amico fraterno Eberhard Bethge.

Con questo giovane pastore, destinato a diventare suo biografo, egli scambia pagine di una teologia profonda, contemporanea, anzi visionaria – proprio mentre il mondo sprofonda nel caos della Seconda Guerra Mondiale. È il suo lascito ai cristiani del mondo intero.

Dietrich Bonhoeffer, Resistenza e resa – Lettere e altri scritti dal carcere (ed. Queriniana)
Edizione italiana a cura di Alberto Gallas
Postfazione all’edizione italiana di Alberto Conci