Rinchiuso nel carcere berlinese di Tegel, tra l’aprile 1943 e l’ottobre 1944, Dietrich Bonhoeffer trascorre giorni bui e incerti. Mentre il mondo sprofonda nel caos della Seconda Guerra Mondiale, i suoi contatti con la cerchia esterna di parenti e amici si fanno radi e difficili, fino al tragico destino finale, quando viene giustiziato.
In questo epistolario, per moltissimi aspetti unico e commovente, riprende vita la testimonianza di fede e di resistenza di Bonhoeffer in un momento critico della storia. Nell’angusto spazio della cella di detenzione il teologo trova la forza di leggere, riflettere, pregare e scrivere. Le sue parole si alternano a quelle delle persone a lui care: i genitori, il fratello maggiore Karl-Friedrich, il nipote quattordicenne Christoph e, in particolare, l’amico fraterno Eberhard Bethge.
Con questo giovane pastore, destinato a diventare suo biografo, egli scambia pagine di una teologia profonda, contemporanea, anzi visionaria – proprio mentre il mondo sprofonda nel caos della Seconda Guerra Mondiale. È il suo lascito ai cristiani del mondo intero.
Dietrich Bonhoeffer, Resistenza e resa – Lettere e altri scritti dal carcere (ed. Queriniana)
Edizione italiana a cura di Alberto Gallas
Postfazione all’edizione italiana di Alberto Conci