Carissima, Carissimo,
in questo inizio di primavera stiamo assistendo ad eventi drammatici quali i recenti fatti di Tunisi e violenze che vengono perpetuate nei luoghi di guerra (e in terre di presunta pace), in luoghi solo apparentemente lontani e in paesi prossimi alla vecchia Europa. Tutto questo alimenta vecchie e nuove paure e ci rammenta quanto la pace richieda oggi un urgente e rinnovato impegno.
Al tempo stesso ci sono segni forti, di novità e coraggio, che vanno colti e rilanciati. Solo nello scorso fine settimana abbiamo assistito a Napoli all’appassionato messaggio pieno di speranza e di possibilità di riscatto di papa Francesco, seppure nel quadro di una vigorosa denuncia della corruzione; alla manifestazione in occasione dei 20 anni di Libera a Bologna; ad un gruppo di donne che ha portato la bara di Farkhunda, figlia dell’Afghanistan, sfidando le barbarie e denunciando l’ingiustizia.
Domani sarà il 35° anniversario del martirio di mons. Oscar Romero, che nel corso del suo ministero ha condiviso con il suo popolo un modo esigente di vivere il Vangelo partecipando alle fatiche, alla sofferenza del suo popolo e subendo la violenza del regime che copriva le ingiustizie, opprimeva il pensiero e dilaniava i corpi.
Domani, 24 marzo a Trento, presso il centro Bernardo Clesio di via Barbacovi 4 alle ore 17.30 verrà presentato in anteprima il libro edito dalla casa editrice “Il Margine” “Romero, santo dei poveri, il martirio di un vescovo convertito dal popolo”. Il testo raccoglie un ricordo a più voci: da Paolo Giuntella a Michele Nicoletti, da Alberto Conci a Giuliana Martirani, da Vincenzo Passerini a Grazia Villa, solo per citarne alcune. L’introduzione è stata curata da Piergiorgio Cattani.
«Ora la chiesa non si appoggia su nessun potere, su nessun denaro. Oggi la chiesa è povera. Oggi la chiesa sa che i potenti la rifiutano, ma che la amano quelli che ripongono in Dio la loro fiducia. Questa è la chiesa che voglio. Una chiesa che non conta sui privilegi ed il valore delle cose terrene. Una chiesa sempre più slegata dalle cose terrene, umane, per poterle giudicare con maggior libertà dalla sua prospettiva che è quella del Vangelo, dalla sua povertà» (Oscar Romero, 28 agosto 1977)
Interverranno alla presentazione Alberto Conci e Vincenzo Passerini.
Può essere questa una proposta che si può estendere a altre città, in attesa della canonizzazione, prevista per il 23 maggio.
Vi invitiamo a segnare in agenda due proposte che almeno idealmente possono congiungere Nord e Sud:
– dal 19 al 21 giugno a Palermo al Convento di Baida
– dal 26 al 30 agosto in Trentino al Convento di Terzolas
Terra, casa, lavoro: Pensare e agire in termini di comunità per una eco-logia umana
dal 19 al 21 giugno presso Convento di Baida (PA)
Sarà un percorso che guarda alla possibilità di promuovere una terra da abitare, l’opportunità di costruire relazioni anche per coloro che vivono l’esperienza della fragilità. Per ciascuno una occasione per pensare e agire attraverso il proprio lavoro per costruire comunità.
Ci accompagneranno riflessioni, pratiche e testimonianze.
Il programma dettagliato verrà reso disponibile nelle prossime settimane.
A titolo indicativo il convento di Baida ci ha assicurato i seguenti prezzi:
€ 45 un giorno in pensione completa
€ 35 mezza pensione
€ 25 pernotto & prima colazione
€ 10 supplemento singola
Ogni evento è autofinanziato. I costi di iscrizione verranno resi disponibili successivamente.
Per info ed iscrizioni:
mail: rosabianca@rosabianca.org
tel. 331 3494283 (ore serali o fine settimana)
Nel corso della scuola di Terzolas (dal 26 al 30 agosto) ripartiremo da pace, libertà e giustizia, a 100 anni dall’avvio per l’Italia dell’esperienza tragica della Grande Guerra e dall’attualità dei conflitti che lacerano il pianeta.
“La nostra arma di difesa è la giustizia sociale più che l’atomica. Abbiamo fatto innumerevoli esperimenti, proviamo alla fine anche questo. E’ il riarmo più efficace. Chi pensa di difendere, con la guerra, la libertà si troverà con un mondo senza nessuna libertà. Chi pensa di difendere, con la guerra, la giustizia, si troverà con un mondo che avrà perduto perfino l’idea e la passione della giustizia“. [Primo Mazzolari, da “Tu non uccidere”]
Sarà l’occasione per parlare delle vecchie e nuove tirannie, delle paure e delle speranze, dell’impegno per la mediazione dei conflitti, delle opportunità di riscatto e del ruolo della politica.
Il programma verrà reso disponibile nelle prossime settimane.
Un caloroso saluto
Fabio Caneri