Una Rosa Bianca per farsi parte della sofferenza del mondo

Ad un anno di distanza dalla morte di David Sassoli, ritroviamo ancora presente tra noi la memoria della vitalità e del suo impegno che ci accompagna insieme al ricordo del suo sorriso e alla testimonianza di chi l’ha conosciuto.
Nella sua omelia in occasione del funerale il card. Matteo Zuppi aveva sottolineato davanti all’orizzonte della vita, la possibilità di ricomprendere le beatitudini e tra queste la beatitudine di obbedire alla propria coscienza.
E nelle parole di David Sassoli in uno dei suoi ultimi interventi la consegna per cambiare lo sguardo sul mondo: “E la speranza siamo noi quando non chiudiamo gli occhi davanti a chi ha bisogno, quando non alziamo muri ai nostri confini, quando combattiamo ogni forma di ingiustizia” (David Sassoli, dicembre 2021).

Le rose bianche presenti nell’aula dell’Europarlamento hanno ricordato a tutte e a tutti  un tratto significativo del suo mandato quale Presidente del Parlamento Europeo fin dal suo insediamento ed in particolare la sua passione ed il suo impegno per una prospettiva europea nel solco dei giovani Sophie e Hans Scholl e degli altri giovani della Rosa Bianca e del loro impegno per la libertà, la pace e la nonviolenza, i quali  operarono un atto di fiducia rivolto ad un’Europa che ancora non conoscevano, per superare le chiusure degli stati per strappare il mantello dell’indifferenza (come era denunciato nei volantini della Weisse Rose di Monaco preparati e diffusi tra il 1942 e il 1943).
Nel suo intervento in occasione del centenario della nascita di Sophie Scholl il Presidente del Parlamento Europeo ce lo aveva ricordato ancora:
“E’ importante offrire risposte comuni alle vittime di guerre ingiuste, alle persecuzioni, alle violenze e soprattutto all’indifferenza.
La crisi attuale ci ha posto davanti è quella che è la dura realtà: intere fasce della popolazione vivono sulla soglia di povertà; un gran numero di persone sono completamente escluse dalla vita della propria comunità. Lo abbiamo ripetuto ininterrottamente in questi mesi: nessuno deve restare indietro, nessuno deve sentirsi solo, ciascuno deve essere partecipe della vita della propria comunità.
Stiamo vivendo un tempo di grandi sfide. Come Europa dobbiamo sentire la necessità di recuperare il volto e la dignità delle persone e, al tempo stesso, la progettualità dei padri fondatori.
Riproporre la figura di Sophie, la sua passione, il suo impegno in una prospettiva europea sottolinea bene la necessità di ribadire che l’impegno senza tempo dei giovani della rosa bianca per la libertà, la pace e la nonviolenza è ancora una battaglia che vale la pena spendere oggi, nel nostro tempo, rispetto al nostro mondo, nell’Europa che ha conosciuto il male della seconda guerra mondiale.” (dall’intervento del Presidente del Parlamento David Sassoli in occasione del centenario dalla nascita di Sophie Scholl. 9 maggio 2021 https://youtu.be/zSUJXbWhNtQ)
Intervenendo alla Scuola di formazione politica ad Assisi nell’agosto del 2020 sottolineava l’importanza di un’Europa più unita per guardare al Mediterraneo con occhi diversi  (la registrazione dell’intervento è disponibile su https://www.youtube.com/watch?v=KPueV0YyHrY) e per un impegno comune sulla via della pace.
“Nel Mediterraneo, l’Europa ha bisogno di far valere un punto di vista politico, rispetto alle dinamiche e alle crisi che in questo momento viviamo”.
Un’occasione per ribadire la necessità di sviluppare l’azione di politica estera europea: “anche quello che avviene ai confini orientali ci preoccupa molto, le notizie di mobilitazioni per soccorrere il Governo della Bielorussia, cercheremo di valutarle con prudenza, ma con precisione”. “Non siamo indifferenti a ciò che accade ai nostri confini e ai Paesi con i quali confiniamo, è un nostro dovere”.