Appello di padre Alex Zanotelli* ai giornalisti italiani:
Non vi chiedo atti eroici, ma solo di tentare di far passare ogni giorno qualche notizia per aiutare il popolo italiano a capire i drammi che tanti popoli africani stanno vivendo
Scusatemi se mi rivolgo a voi in questa torrida estate, ma è la crescente sofferenza dei più poveri ed emarginati che mi spinge a farlo. Per questo, come missionario e giornalista, uso la penna per far sentire il loro grido, un grido che trova sempre meno spazio nei mass-media italiani, come in quelli di tutto il modo del resto.
Vi comunico la scomparsa di un nostro caro amico, Giovanni Invitto, che è stato anche relatore in alcune delle nostre Scuole. Filosofo e docente universitario, Invitto ha costituito nel tempo un punto di riferimento per i cattolici di sinistra in Terra d’Otranto. Amico di Pedrazzi, di Mancini, di Ardigò, tra i fondatori della Lega Democratica, è stato un instancabile suscitatore di iniziative di base, coagulando collaborazioni e partecipando a iniziative collettive. Ricordo il Centro Peguy, con il suo bollettino, la pubblicazione più politica, l’associazione il Frantoio (con Gianni Giannotti). Personalmente, la mia amicizia con lui risale agli anni 80. Lo ricordo per la sua acuta capacità di analisi critica della società, della politica, della Chiesa. Ai suoi familiari giunga il cordoglio della Rosa Bianca e mio personale.
Quest’anno ricade l’ottantesimo dell’uccisione dei giovani della Weisse Rose, li abbiamo ricordati il 18 febbraio scorso con un incontro on line. Come Rosa bianca italiana desideriamo, da qui a ottobre presentarli singolarmente con un breve ricordo: Hans e Sophie Scholl, Christoph Probst, Alexander Schmorell, Kurt Huber, Willi Graf, Hans Leipelt.
Prof. Kurt Huber (24 ottobre 1893 – 13 luglio 1943)
Nasce a Chur in Svizzera, da genitori tedeschi, studia musicologia, psicologia e filosofia a Monaco.
Nel 1929 sposò Clara Schlickenrieder dalla quale ebbe due figli.[1]
In cattedra dal 1926, Huber è l’unico professore dell’università di Monaco che condivide la sorte dei suoi studenti resistenti della Rosa Bianca.
Berlusconi riposi in pace, noi svegliamoci dal sonno! C’è un tempo per tacere e un tempo per parlare. Siamo stati in silenzio nei momenti della morte di un essere umano, del dolore dei suoi familiari per la perdita, della preghiera di suffragio con il pietoso rito delle esequie. È un silenzio dettato dall’umana pietà, da un sentimento di fraternità e di comunione che non dobbiamo mai smarrire verso nessuno, perché rischieremmo così di cancellare il rispetto per l’umanità in quanto tale e perdere la nostra stessa anima.
L’incontro di formazione promosso dalla Rosa Bianca su Le vie della pace nel mondo di oggi ha offerto un approfondimento a partire dalla testimonianza di tre innovatori di una sorprendente attualità, Giorgio La Pira, Ernesto Balducci, don Lorenzo Milani protagonisti nella dialettica storica del loro tempo.
Sono ora disponibili le registrazioni dell’incontro sul canale Youtube della Rosa Bianca.
È stata scritta e firmata da Premi Nobel e da rappresentanti delle Organizzazioni internazionali insignite del Nobel per la Pace durante il primo Meeting Mondiale della Fraternità Umana che si è tenuto il 10 giugno 2023 a Roma in piazza San Pietro nella Città dello Stato Vaticano. Per la Santa Sede, la Dichiarazione è stata firmata dal Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato.
Uniamoci alla voce di Papa Francesco che ci invita a scegliere la fraternità per rimanere umani e condividere lo stesso destino: «Siamo diversi, siamo differenti, abbiamo differenti culture e religioni, ma siamo fratelli e vogliamo vivere in pace».
Flavia Franzoni Prodi è morta mentre, con il marito Romano ed alcuni amici, era in cammino per un sentiero francescano in Umbria. Il suo cuore alla fine non l’ha più accompagnata.
Per la Rosa Bianca si tratta della perdita di una persona cara, di un lutto di famiglia. La ricordiamo, insieme al marito, alle nostre Scuole: una presenza sorridente, discreta ed amica.
Editoriale pubblicato sul settimanale diocesano “Vita trentina” uscito il 20 aprile 2023 e ripreso sul blog itlodeo.info
No, al partigiano cattolico Ermanno Gorrieri la definizione della Resistenza come “guerra civile” non piaceva proprio. Perché, diceva, non fu un conflitto “fratricida” tra italiani. Quello ci fu, ma ne rappresentò un carattere secondario. La Resistenza fu soprattutto “una scelta di campo nello scontro mondiale tra due civiltà”.
Sulle orme del pensiero e della testimonianza di La Pira, Balducci e Don Milani
Firenze, 2-4 giugno 2023
Nella riflessione proposta si prenderà spunto dall’esperienza di vita di Giorgio La Pira, Don Lorenzo Milani e Padre Ernesto Balducci che nei primi decenni successivi alla seconda guerra mondiale nel territorio fiorentino animarono un pensiero e un’azione con un richiamo mondiale orientati nella direzione della promozione di una pace universale.
Editoriale pubblicato sul settimanale diocesano “Vita trentina” del 12 marzo 2023.
Potevamo salvarli e non li abbiamo salvati. Quei 72 morti, tra cui 28 bambini, e poi forse altri 20 o 30 dispersi, nel naufragio di Crotone pesano come una vergogna inamovibile sulla coscienza del nostro Paese. In primo luogo del governo. Un governo che considera i profughi un problema di sicurezza, non un dramma umano. E che ha varato norme che limitano l’azione di soccorso dei naufraghi da parte delle navi delle ong.