un testo sottoscritto da cinquanta personalità cattoliche in vista delle elezioni politiche del 25 settembre 2022 .
Alla vigilia delle imminenti elezioni si è riaperta una vecchia disputa intorno al peso/rilevanza dei cattolici nella politica italiana. Non ci è dato qui di tematizzare la questione. Ci limitiamo a marcare le distanze da due opposti approcci: quello di chi coltiva una sterile nostalgia per un tempo rappresentato (assai approssimativamente) come segnato dalla “egemonia cattolica” e comunque da una sostanziale unità politica dei cattolici, oggi non più riproponibile; o quello di chi, all’opposto, teorizza la pratica insignificanza di una ispirazione cristiana nell’azione politica. Ci riconosciamo semmai nel cenno riservato alla questione da parte del cardinale Parolin, secondo il quale la politica vanta una sua autonomia che va onorata e dunque i cattolici, come singoli o come gruppi, possono e devono liberamente e laicamente aggregarsi su base politica (non confessionale) senza tuttavia rinunciare – così Parolin – a una loro originale istanza profetica. La quale, sia chiaro, può generare orientamenti politici e militanze diverse. A ben vedere non tutti compatibili con una pregnante ispirazione cristiana. Quanto segue, dunque, non vanta pretese di esclusività, ma riflette solo il punto di vista dei soggetti sottoscrittori.
Continua la lettura di Spunti per un discernimento politico