Diritti a testa alta

La Rosa Bianca aderisce all’appello “Diritti a testa alta” e partecipa alla mobilitazione nelle città.

A partire dalle 18.30 del 10 dicembre in oltre 80 città italiane verrà accesa una candela contro le violazioni dei diritti umani diffuse nel mondo e nel nostro Paese.

Segue il testo dell’appello per la mobilitazione:

“Il 10 dicembre di 70 anni fa veniva approvata la Dichiarazione universale dei diritti umani, che indica nel rispetto degli uguali diritti di ogni essere umano il fondamento di un mondo libero, giusto e in pace.

La Dichiarazione stabilisce eguaglianza e dignità di ogni essere umano e pone in capo a ogni stato il dovere centrale di garantire a tutti di godere dei propri inalienabili diritti e libertà.

Incisione del testo dei diritti dell’uomo sulle colonne del museo nazionale germanico di Norimberga

A oggi, non uno degli stati firmatari ha riconosciuto ai cittadini tutti i diritti che si era impegnato a promuovere.

Nel nostro paese, la negazione nella pratica di questi diritti sta facilitando la diffusione di nuove forme di razzismo, la solidarietà è considerata reato, l’odio per il diverso prevale sullo spirito di fratellanza, l’aiuto viene tacciato di buonismo.

Oggi più che mai è urgente recuperare quei principi di umanità e di convivenza civile che sono alla base della Dichiarazione e che la retorica della paura sta cercando di smantellare.

Il 10 dicembre scendiamo in piazza per dire al mondo che stiamo dalla parte dei diritti e delle persone.”

ActionAid Italia, Amnesty International Italia, Caritas Italiana, EMERGENCY, Oxfam Italia

Per avere una mappa dei luoghi dove sarà possibile partecipare all’iniziativa: consultare https://www.actionaid.it/informati/notizie/diritti-a-testa-alta

In questo nuovo tempo di presepi viventi, uomini e donne di diverse provenienze, non sempre ancorati ad una terra ferma, sono alla ricerca di percorsi di speranza e non di porte e porti chiusi; presepi viventi, rispetto a cui coltivare quelle responsabilità degli uni verso gli altri che uniscono l’oggi e si allargano verso il futuro, non si limitano alle nostre frontiere, ma ci proiettano ad ascoltare il “grido di interi popoli, dei popoli più poveri della terra”.

“Il pianeta è di tutta l’umanità e per tutta l’umanità, e che il solo fatto di essere nati in un luogo con minori risorse o minor sviluppo non giustifica che alcune persone vivano con minore dignità. Bisogna ripetere che «i più favoriti devono rinunciare ad alcuni dei loro diritti per mettere con maggiore liberalità i loro beni al servizio degli altri»”( E G n. 190) viene ricordato nell’Evangelii Gaudium.

È una umanità che si alimenta anche attraverso la ricerca di una memoria condivisa capace di coltivare sensibilità umana, ecologica, attenta alle questioni sociali e alle marginalità presenti.

Nel raccontare il suo mestiere di reporter, Ryszard Kapuściński, testimone di crudeltà e sofferenze nelle guerre del novecento, diceva  “Il cinico non è adatto a fare il corrispondente, ci vuole comprensione della miseria umana, simpatia per la gente, bisogna far parte della famiglia cui appartengono tutti i semplici del pianeta, il calore umano è basilare per questo lavoro, cinismo e nichilismo, caduta dei valori e disprezzo per gli altri hanno contribuito al fatto che il mondo è diventato difficile da sopportare”.

Questo è il tempo per coltivare la qualità delle relazioni, per non tacere di fronte a quello che deturpa le possibilità di umanità qui e ora.

Una responsabilità per la politica, per il mondo dell’informazione, per le chiese, per la scuola, per le associazioni, per le famiglie … , ma comunque per tutte e tutti noi.

Shalom