Mobilitarsi per scongiurare un’altra guerra

Le associazioni del Centro Pace, Ecologia e Diritti Umani di Rovereto hanno preparato un documento in riferimento alla gravità della crisi in Ucraina

———————–

La gravissima crisi tra Ucraina e Russia, che ha provocato una guerra da anni in corso, costata migliaia di vite umane e centinaia di migliaia di profughi, si sta aggravando. Non possiamo rimanere in silenzio.

Chiediamo al parlamento e al governo del nostro Paese di premere in tutte le sedi internazionali, Unione Europea e Nato in primo luogo, perché sia percorsa la via diplomatica e non quella della prova di forza che può sfociare in una guerra ancora più estesa e sanguinosa e in una invasione.

In occasione del ricevimento del premio Nobel per la Pace 2021, il giornalista russo Dmitry Muratov, coraggiosa voce libera che denuncia le violazioni dei diritti umani e della libertà di espressione in Russia, come fece la sua collega  Anna Politkovskaja che pagò con la vita il suo coraggio, ha detto:

“Nel nostro Paese (e non solo) è comune pensare che i politici che evitano lo spargimento di sangue siano deboli, mentre il dovere dei veri patrioti è minacciare il mondo con la guerra. I potenti promuovono attivamente l’idea della guerra. Il marketing aggressivo della guerra colpisce le persone, che iniziano a pensare che la guerra è accettabile”.

È così. I potenti promuovono attivamente l’idea della guerra anche in Occidente e il marketing aggressivo della guerra colpisce anche le nostre popolazioni.

La corsa agli armamenti è ripresa in maniera impressionante in tutto il mondo con spese enormi e investimenti giganteschi nella ricerca scientifica. Anche il nostro Paese vi partecipa. Uno scandalo vergognoso di fronte alle moltitudini di poveri e alle innumerevoli vittime  della fame e delle malattie perché prive di medicinali e di cure.

Chiediamo che l’Unione Europea persegua con coraggio una politica di dialogo e di rifiuto al ricorso alle armi per risolvere le crisi internazionali. I disastri immani e i fallimenti delle guerre di questi ultimi decenni nel Vicino Oriente e in Libia, nate anche per gravi responsabilità dell’Occidente, e che sono costate centinaia di migliaia di vita umane, distruzioni spaventose e milioni di profughi, devono insegnare qualcosa. Devono insegnare che la corsa agli armamenti e il ricorso alla guerra aggravano i problemi e non li risolvono.

Chiediamo che anche i cittadini e le organizzazioni della società civile facciano sentire forte la loro voce perché vincano le ragioni del dialogo e siano sconfitte quelle della guerra. E cessi la vergognosa corsa agli armamenti.

11 febbraio 2022

Per un approfondimento rimandiamo al blog Itlodeo.info