Alex Schmorell: il mio obbligo interiore all’azione

Alexander Schmorell nasce il 16 settembre 1917, a Orenburg, in Russia, dove verrà battezzato secondo il rito della chiesa russo-ortodossa.

Muore il 13 luglio 1943, a 26 anni, condannato alla decapitazione.

Di padre tedesco e di madre russa, Natalija Petrovna, che lo lascerà orfano ad appena due anni, Alex cresce imparando la lingua russa e verrà educato nella religione materna, grazie alla sua bambinaia, la Nanja.

Nel novembre del 1938 si iscrive alla facoltà di medicina che frequenterà in parte ad Amburgo e poi a Monaco, dove conoscerà e farà amicizia con Hans Scholl.

Il conflitto di coscienza tra il giuramento di fedeltà ad Hitler e la sua identità di figlio della grande Russia è uno degli elementi decisivi della sua progressiva dissociazione dal nazismo.

Del quinto volantino firmato dalla Weisse Rose Alex è il più importante distributore. Nella notte tra il 3 e il 4 febbraio partecipa all operazione” scritte sui muri” con Hans e Will in almeno 29 punti della città di Monaco. Con colorante e catrame, scrivono:”Abbasso Hitler”con una croce uncinata barrata, operazione che ripeterà tra il 15 e il 16 febbraio.

Dopo l’arresto di Hans e Sophie Scholl il 18 di febbraio, tenta un piano di fuga, ma il 24 febbraio viene arrestato.

Durante gli interrogatori si assume le proprie responsabilità : ”Ciò che ho fatto, non l’ho fatto inconsapevolmente, ma ho messo nel conto, nel caso di una inchiesta, che avrei perfino potuto perdere la mia vita, ma non mi importava, perché ha pesato di più il mio obbligo interiore all’azione contro lo Stato nazional socialista”. Sia i genitori, che tre zii materni, membri medagliati del partito nazista, inoltrano una domanda di grazia a Henrich Himmler, che viene respinta.

Il 5 febbraio 2012 Alexander Schmorell sarà beatificato nella cattedrale ortodossa di Monaco come martire del totalitarismo hitleriano.

Nell’imminenza dell’esecuzione il 13 luglio del 1943 consegnava queste parole: ” Sono convinto che la mia vita, per quanto possa sembrare troppo presto, debba terminare in quest’ora, perché attraverso la mia azione ho compiuto la missione della mia vita. Non saprei cos’altro fare al mondo anche se adesso fossi liberato”.