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Il coraggioso silenzio

di Vincenzo Passerini

Bepi De Marzi autore del “Signore delle cime”, leader del coro dei Crodaioli, ha smesso di cantare “perché l’Italia non sa più ascoltare”

Mamma e bimbo trovati abbracciati nella barca in fondo al mare di Lampedusa. “I bambini del mare hanno gli occhi di conchiglia, / le scarpine di pezza cucite dalla mamma / prima di partire, prima di morire. / I bambini del mare sono un’ombra sulla riva, / i capelli di sole baciati dalla mamma / prima di partire, prima di morire.”  Nei versi di uno degli ultimi canti di Bepi De Marzi, l’autore di “Signore delle cime”, e del suo coro, i Crodaioli, c’è tutto lo strazio della strage degli innocenti che continua a compiersi sotto i nostri occhi.

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tra lavoro e sfruttamento

L’urlo della solitudine precaria, tra lavoro e sfruttamento.
Racconto del percorso di lettura collettiva del testo di Marta Fana.

di Ettore BUCCI

«”Io non ho tradito, io mi sento tradito” sono le parole di un ragazzo, appena trentenne, che decide di abbandonarsi al suicidio denunciando una condizione di precarietà, un sentimento di estrema frustrazione. Non è l’urlo di chi si ferma al primo ostacolo, di chi capricciosamente non vede riconosciuta la propria ‘specialità’. È l’urlo di chi è rimasto solo. Di precariato si muore. Tutto questo ha a che fare con le trasformazioni della nostra società, a partire dai diritti universali, dal lavoro, dall’umanità e dalla solidarietà negate.

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Le contraddizioni insostenibili del clericalismo e del ministero

Il 28 settembre 2019 a Milano il Coordinamento 9 marzo (sostenuto da Comunità ecclesiale di Sant’Angelo, Noi siamo Chiesa, La Rosa Bianca, Centro Helder Camara) ha promosso l’incontro con l’intervento di Lidia Maggi e Andrea Grillo.

E’ disponibile la video registrazione dell’evento al seguente link

Di seguito la sintesi a cura di Enrico Peyretti

Lidia Maggi (pastora battista)
Questa chiesa è mia, la chiesa è unica. Non parlo da osservatrice esterna.

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Tempi feroci – Vittime carnefici samaritani

Vincenzo Passerini Tempi feroci. Vittime, carnefici, samaritani
Gabrielli Editori (VR), 2019, pp. 208, euro 16

In tempi feroci, oggi come ieri, le coscienze devono decidere se stare dalla parte dei carnefici o delle vittime. Se fingere di non vedere la vittima, come fanno il sacerdote e il levita della parabola evangelica, oppure soccorrerla e accoglierla, come fa il samaritano.

Le vittime di questa stagione feroce sono i profughi e i migranti, umiliati e offesi, torturati e assassinati nei lager libici, lasciati annegare nel Mediterraneo, respinti e uccisi da muri e da leggi disumane, feriti dai razzismi, sfruttati.

Ma ci sono, ovunque, anche i samaritani che soccorrono e accolgono, si oppongono alla disumanità, si battono per la giustizia e l’uguaglianza, credono nella fraternità. Praticano la buona accoglienza che valorizza i talenti di chi è accolto. Tengono viva la speranza.

Ovunque ci sono coscienze che si oppongono alla ferocia, talvolta a prezzo della vita.

Il libro raccoglie testi inediti o pubblicati in una prima versione su «l’Adige», «Trentino», «Il Margine», ildolomiti.it.

Sguardi senza confini sul nostro presente e squarci di feroci passati che non vanno dimenticati.

L’omicidio di Masslo e la nuova barbarie

di Vincenzo Passerini,
da il “Trentino” di lunedì 2 settembre 2019

Il giovane sudafricano ucciso trent’anni fa in Campania: quel delitto aprì gli occhi degli italiani sulla realtà dei rifugiati (foto Ansa)

In questa stagione di raccolti, le campagne italiane, comprese quelle trentine, sono piene di lavoratori immigrati. Senza di loro, frutta e verdura marcirebbero sulle piante. Ma non lo si dice. Spesso gli stranieri sono sfruttati, talvolta hanno contratti regolari e dignitosi. Il 24 agosto scorso è stato ricordato Jerry Masslo, giovane sudafricano ucciso trent’anni fa in Campania: quel delitto aprì gli occhi degli italiani sulla realtà dei rifugiati.

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Il demone dell’amore

La grande filosofa al cospetto di un sentimento che infiamma

L’ultimo libro di ÁGNES HELLER in dialogo con Francesco Comina e Genny Losurdo. Un lavoro a cui la grande filosofa, scomparsa il 19 luglio scorso, teneva molto perché per la prima volta si confrontava con la storia e lo sviluppo del sentimento più incandescente che ci sia: l’amore.

“Il demone dell’amore” ediz. Gabrielli

Un respiro di comunità, per uno sviluppo sostenibile

Riscoprire la comunita’ per abbattere le DISUGUAGLIANZE.
la SOSTENIBILITÀ paradigma di una giustizia sociale e ambientale

L’incontro estivo della Rosa Bianca è stata l’occasione per recuperare il respiro di persona e comunità che ha caratterizzato negli anni la nostra associazione e di approfondire uno sguardo sulla sostenibilità quale paradigma per la lotta alle disuguaglianze e scelta necessaria per intravvedere, per molti e non per pochi, un futuro come cittadini e abitanti del pianeta.

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nuovo patto civile per la transizione ecologica

Nelle scuole di formazione organizzate nell’arco di diversi decenni, la Rosa Bianca si è chiesta ripetutamente che cosa sia diventata la democrazia, come migliorarla, come rafforzarla, senza metterne in discussione valori, strumenti, orizzonti. Solo venti giorni fa, di fronte al decreto sicurezza Bis, denunciavamo, da parte del Governo Conte, lo strappo all’umanità, alla Costituzione e, quindi alla democrazia. Oggi non ci abbandoniamo a facili entusiasmi.

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Una procedura per riconoscere i diritti fondamentali

In una lettera inviata il 9 agosto il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha richiesto “l’apertura di una procedura di infrazione contro l’Italia per violazione dell’articolo 2 del Trattato sull’Unione, quello che riguarda i diritti fondamentali”

E’ disponibile a questo link il testo della lettera inviata da Leoluca Orlando (ricevuta da Grazia Villa).

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