Verso l’80° della Liberazione

un autorevole richiamo di Padre David Maria Turoldo

a cura di Claudio Consonni

Giunge ancora a noi l’autorevole richiamo alla vigilanza di Padre David Maria Turoldo (Coderno del Friuli, Udine 16 novembre 1916 – Milano, 6 febbraio 1992): non si tratta di un generico appello “antifascista” ma di un più profondo e completo risveglio della memoria civile da parte di un Padre Servo di Maria che nel quarantennale della Liberazione stava riscontrando quali rischi già si stavano correndo.

Per comprendere il valore di queste parole dirette al Cardinale Carlo Maria Martini e che pubblichiamo per primi integralmente (1), bisogna fare una contestualizzazione ‘milanese’ ma non ‘milanocentrica’.

Avvicinandosi le celebrazioni del quarantennale della Resistenza i sacerdoti ambrosiani guidati dal Vicario Generale Monsignor Giuseppe Mariani, patriota – come lui stesso si volle ‘declassare’ – in Carugate (Mi), vollero un proprio convegno. Altra figura di primo piano fu Monsignor Enrico Assi, già impegnato nella Resistenza vimercatese e testimone di un “episodio emblematico per l’Alta Italia” (2); era divenuto nell’82 Vescovo di Cremona. Impulsi all’arricchimento del Fondo Resistenza in Archivio Storico Diocesano di Milano erano in corso dagli anni 70. Il convegno clericale ha compreso poche eccezioni tra i consacrati maschi a favore del PIME, dei Fratelli delle scuole cristiane e di pochissimi altri.

La parte pratica dell’organizzazione fu affidata al giudice ecclesiastico Don Giovanni Barbareschi, giovane protagonista della Resistenza tra Milano e le Alpi, che portò alla realizzazione del convegno del 28 settembre 1985 in una sala congressi e, successivamente, alla compilazione da parte di diversi autori di un volume donato alle parrocchie.

Padre David Maria Turoldo era stato invitato già nel 1984 a pubblicare sulla rivista diocesana “Terra Ambrosiana” sue memorie che aveva voluto intitolare “Come e perché ricordare”. Si tratta di due puntate, per un totale di 18 pagine con illustrazioni originali (3).

Un documento imprescindibile per chiunque voglia occuparsi della Resistenza, cattolica sicuramente ma non solo, di cui si perdono le tracce in articoli e libri degli anni seguenti sino a quelli di questo 80°.

Spiace usare questi termini distintivi “cattolica e non solo” perché non era lo stile di Padre David Maria Turoldo ma, purtroppo, non possiamo farne a meno. Questo Padre come ben sa chi lo ha conosciuto e studiato, aveva sperimentato altro, proprio nella Resistenza, e cioè una grande apertura di spirito con l’attenzione a tutte le fedi e convinzioni.

Sperando che queste brevi note introduttive non distolgano il lettore dal meditare le parole di Padre David Maria, mi permetto di aggiungere ultima precisazione.

Del convegno non risultano articoli significativi nella stampa, non invitata con l’eccezione di Indro Montanelli, salvo in quella cattolica lecchese che ha lamentato la dimenticanza di parecchi preti meritevoli al pari dei quasi 180 ricordati e insigniti di medaglia d’oro. Non risulta siano state invitate le Associazioni resistenziali ma nemmeno Istituti storici e Università.

Quanto ai “trionfalismi”, alla “autoesaltazione” seguita dalla “troppa aria di accaparramento e gregarismo” notate quali rattristanti nell’85, dobbiamo purtroppo unirci nel sentimento da lui vissuto; una “perla” successiva sta, per fare solo un esempio, nella presentazione di G. Nissim di Monsignor Barbareschi, con l’On. G. Andreotti al Meeting dell’Amicizia dei popoli del 2007 (Evento – Intervento TESTIMONI DELLA VERITÀ NELL’ITALIA IN GUERRA al Meeting Rimini).

Note:

  1. Dattiloscritto firmato in Archivio Turoldo tra “Materiali di ricerca, 29” custodito presso www.priorato-santegidio.it
  2. A nome di Enrico Assi esiste una pubblicazione del 1985 intitolata “Cattolici e Resistenza Testimonianza inedita su un episodio della Brianza (emblematico per l’Alta Italia)” Piemme, Casale Monferrato 1985. Nato nel 1919 e sacerdote nella stessa città di Vimercate ripensò alla condanna a morte ed esecuzione del gerarca Farinacci condotta da compaesani riuniti in un improvvisato “tribunale del popolo”.
  3. D. M. Turoldo, Come e perché ricordare (appunti sulla Resistenza a Milano),

In «Terra Ambrosiana», 25 (1984) 1, 34-42

e ibidem 25 (1984) 2, 46-54

Tra le molto significative illustrazioni originali, pubblichiamo quella di pagina 46 del n. 2 con le parole che l’hanno ispirata: “Ancora di Schuster. Allora pareva che non dormisse più: tanto lo sentivamo presente, giorno e notte; l’episcopio ormai era diventato un porto per tutti, perseguitati e profughi della città. E lui era tanto mingherlino che pareva neppure mangiasse (aveva donato ogni cosa ai poveri); e sembrava volare su tutte le macerie di Milano“.