La giovane resistenza di Sophie

Nel centenario della nascita di Sophie Scholl (Forchtenberg, 9 maggio 1921 – Monaco, 22 febbraio 1943) ragazza della Rosa Bianca (Weisse Rose) di Monaco facciamo memoria della scelta di un piccolo gruppo di giovani, che scelse di opporsi alle menzogne e alla disumanità del regime nazista.

Provenienti da esperienze diverse e da differenti confessioni cristiane, pagarono con la vita l’impegno per una resistenza nonviolenta. per porre le basi di una nuova Europa dove “ogni popolo, ogni individuo hanno diritto ai beni della terra! Libertà di parola, libertà di fede, difesa dei singoli cittadini dall’arbitrio degli stati criminali fondati sulla violenza” (dal quinto volantino della Weisse Rose, gennaio 1943).

Sophie, insieme a suo fratello Hans e ad altri studenti a Monaco, si confronteranno su come affrontare i tempi oscuri cui si trovavano di fronte. Era sparito l’entusiasmo iniziale per il partito nazista della adolescenza e si erano misurati con le contraddizioni del regime.

Scossi dalle atrocità commesse in nome e per conto del regime contro le persone di discendenza ebraica e verso i disabili, dalle violenze verso le popolazioni dei territori occupati e dal trattamento disumano dei prigionieri, il gruppo di giovani studenti maturerà una scelta di resistenza.

Nelle serate conviviali li accompagneranno le letture dei poeti classici tedeschi e delle opere di Fëdor Dostoevskij, Lev Tolstoj, Victor Hugo, Georges Bernanos, Paul Claudel o degli scritti di  Jacques Maritain.

Giunse per loro il tempo dell’azione, il tempo per non tacere. Uscirono i primi volantini firmati “Rosa Bianca”. Sono la denuncia di un regime corrotto e menzognero e contengono un appello per “strappare il velo dell’indifferenza”, l’invito ad una resistenza nonviolenta da esercitare in ogni situazione per fermare “l’atea macchina da guerra”.

Parole non indifferenti

E’ la testimonianza di una resistenza nonviolenta, contro le tirannie e le disumanità, ancora oggi di estrema attualità, capace di oltrepassare i confini geografici della Germania e dell’Europa, e quello intergenerazionale, facendo riscoprire la contemporaneità di Sophie, Hans, Willi, Alex, Christoph, Kurt e di altri resistenti che, come loro, hanno fatto e continuano a fare scelte controcorrente per abbattere i muri dell’indifferenza e basati sulla violenza.

La testimonianza dei giovani della Weisse Rose di Monaco è stata riportata in Italia a fine anni ’70 da Vittorio Emanuele Giuntella, quale esperienza importante di scelta di impegno civile, nonviolento. Sarà raccolta da quella che diventerà l’associazione Rosa Bianca, una proposta per confrontarsi rispetto ai cambiamenti culturali, sociali ed ecclesiali e promuovere percorsi di educazione e formazione alla politica e alla democrazia. Nel blog itlodeo.info curato da Vincenzo Passerini è riportato il testo “Piccole ‘rose bianche’ nell’abisso. Sophie Scholl e i suoi fratelli” con cui Paolo Giuntella ripercorre l’incontro con la testimonianza dei giovani di Monaco e le tappe iniziali dell’associazione (per approfondimenti si veda storia della Rosa Bianca in Italia) .

#SophieforEurope

Di recente è stato intitolato a Sophie uno degli edifici del Parlamento Europeo a Bruxelles.

Per l’anniversario di Sophie Scholl sono state avviate diverse iniziative. Nell’ambito di uno degli incontri promossi in Italia lo scorso 7 maggio è intervenuto il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli che ha sottolineato l’importanza di ritrovare una coscienza critica che si ribella davanti alle ingiustizie e alle barbarie::«I giovani della Rosa Bianca erano desiderosi di pace di libertà, la stessa che manca in tante parti del mondo e che ancora è attesa da persone – ancora oggi – costrette a subire discriminazioni politiche, razziali, etniche, religiose.E’ importante offrire risposte comuni alle vittime di guerre, ingiuste persecuzioni, violenze».(E’ disponibile il video dell’intervento del presidente Sassoli)

Sono stati presentati alcuni progetti nelle scuole per promuovere, soprattutto tra i più giovani una possibilità di approfondimento. E le “lettere a Sophie” da parte di studentesse e studenti sono diventate un’occasione per rileggere il nostro tempo e per riscoprire la contemporaneità di Sophie e l’attualità delle parole della Rosa Bianca.

  “Hai portato un vento di freschezza in un ambiente riarso, una brezza che rinasce ad ogni primavera del pensiero umano, quando non sono solo i fiori a sbocciare, ma anche le menti di giovani e adulti.” sottolinea nella sua lettera a Sophie Cecilia, studentessa del liceo Sophie M.Scholl di Trento.

L’innesto della partecipazione dei più giovani rappresenta un seme per un anelito di libertà, una attesa operosa di pace, da coltivare con speranza per il tempo prossimo che ci attende.

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Diversi sono stati i contributi pubblicati per il centesimo compleanno di Sophie Scholl:

Sophie Scholl, la Rosa Bianca che umiliò Hitler e ispira l’Europa” (La Stampa).

Grazia Villa, “La scelta di Sophie” (Donne Chiesa Mondo,  Osservatore romano).

Intervista a Paolo Ghezzi, “Sophie è nostra contemporanea” (Vita Trentina)

Carlo Sala, La danza di Sophie (commissione didattica di Gariwo)

Fabio Caneri, “Nel segno di una Rosa Bianca” (Città Nuova), Sophie, Ragazza d’Europa (Vita Trentina)

 Un ritratto di Sophie Scholl a cento anni dalla nascita a partire dalle lettere e dai diari nel poodcast curato dalla Fondazione Vera Nocentini e dall’ Istituto Salvemini

Una puntata di Passato e Presente, programma di Paolo Mieli, è stata dedicata a Sophie Scholl. La Rosa Bianca.

Gli interventi su Sophie Scholl raccolti nell’ambito delle iniziative promosse dalla Rosa Bianca sono a disposizione su una apposita pagina del sito .